Voglio che il tumore sia solo un ricordo

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La testimonianza di Jennifer

"La vita dopo una diagnosi di tumore può essere anche più bella di prima... però questo non sarebbe possibile senza il prezioso aiuto della ricerca. La ricerca fa questo, ci dà una seconda possibilità."

Jennifer: la paura, la lotta, la speranza


"Vedete la pallina in foto? Sono pochi millimetri, la stessa misura del mio tumore. Minuscolo.


Ma i tumori non sono tutti uguali e purtroppo nel mio caso non è bastato asportarlo e tentare di dimenticarlo. Era piccolo, ma molto aggressivo e parecchio veloce.
Nonostante le sue dimensioni è stato necessario essere più aggressivi e cattivi di lui e sperare che si sia spaventato talmente tanto da non osare tornare mai più."


"Riecheggiano prepotenti nella mia mente le parole: “Signora, purtroppo è maligno!”.

Parole pesanti come un macigno. Il mondo per qualche ora aveva smesso di girare. Mi ero avvolta sotto il piumone. Faceva caldo, ma ricordo perfettamente che stavo morendo di freddo. Mi ero guardata allo specchio e avevo gli occhi gonfi e le guance rigate di nero. Il telefono accanto a me suonava impazzito, ma non avevo il coraggio di parlare con nessuno."


"È vero, ho un grande coraggio perché ho scelto di continuare a sorridere nonostante una diagnosi di cancro. Perché ho deciso di essere felice nonostante tutto e svegliarmi ogni mattina grata di essere qui e poterlo raccontare, e magari aiutare qualche altra donna a trovare la stessa forza. Ho avuto il coraggio di affrontare diagnosi, terapie, effetti collaterali, perdita di capelli, il pensiero di lasciare i miei figli senza una mamma e andarmene con il rimpianto di non aver ancora avverato tutti i miei sogni.

Mi dovrei vergognare perché mi faccio vedere senza capelli? Se può aiutare altre persone che stanno affrontando gli stessi momenti di paura, angoscia e disperazione, ben venga."


"Al momento della diagnosi i miei bambini avevano 3 anni e 2 anni. Ben presto ho capito che non bastava dire loro: “mamma ha la bua e si deve curare”. Ho capito che avevano bisogno di risposte alla loro portata.

 

Così mentre erano fuori casa ho creato delle storie illustrate, fatte di parole semplici per spiegare loro uno dei mali più difficili. Leggere una storia ai nostri figli è un momento di intimità in cui la relazione si arricchisce.

 

E in un momento così doloroso per tutti quanti abbiamo più che mai bisogno di ritagliarci dei piccoli momenti in cui abbandonarci ad atti d’amore."


“Chi eri, chi sei e chi sarai. Sono tre persone differenti”.

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Pronta a combattere.


"Nel momento in cui la malattia era solo un sospetto mi sono sentita presa per il colletto della maglietta e buttata in un frullatore gigante che man mano che vado avanti in questo percorso, dalla diagnosi sino all’inizio delle terapie, aumenta di velocità. Gira, gira, gira e mi sballottola da una parte all’altra facendomi provare pensieri ed emozioni contrastanti, dalla paura alla speranza, dall’angoscia, accompagnata da momenti di vuoto, alla relativa calma, gioia e gratitudine."


"E finalmente… la fine della chemio!

Non so se mi ha stordita di più l’ultima chemio o la valanga di emozioni che si provano in un giorno come questo… Mesi fa ero terrorizzata. Oggi non trovo le parole per descrivere quanto sono felice."

"Voglio urlare al mondo che nonostante tutto sono più viva che mai. Tutto questo non sarebbe possibile senza la ricerca che, giorno dopo giorno, ci regala sempre più possibilità di mettere in campo tutte le nostre risorse per tornare a sorridere."

I tumori femminili colpiscono migliaia di donne in Italia ogni anno

55.700

i nuovi casi di carcinoma al seno

12.600

i nuovi casi di tumore all’utero

5.200

i nuovi casi di tumore all’ovaio

*Fonte dati: AIRTUM 2020

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Giovanna Talarico

Punto a sviluppare un approccio per dirigere il sistema immunitario contro il tumore al seno

Elena Alexandrova

L'obiettivo del mio progetto è valutare il potenziale terapeutico di nuovi bersagli molecolari per il trattamento del tumore ovarico.

Giacomo Biagiotti

Col mio studio scopro come aumentare l’effetto della radioterapia in tumori al seno triplo negativi.

I progressi della ricerca in ambito di oncologia femminile

1977


Da un anticoncezionale poco efficace nasce la terapia ormonale, strategia di punta in oncologia

In USA un farmaco anti-estrogenico, inizialmente sperimentato come anticoncezionale, viene approvato come trattamento per il tumore del seno. È stato individuato grazie ai precedenti studi di Elwood Jense, che nel 1971 ha osservato che i tumori del seno possono in alcuni casi avere alti livelli di recettori per gli estrogeni (ER+) e che questi, data la loro natura, rispondono a terapie anti-estrogeniche: conoscenze ancor oggi centrali nella cura dei tumori mammari. Si scoprirà poi che il farmaco è anche capace di diminuire l’insorgenza di tumori in persone ad alto rischio di sviluppare un cancro al seno, verrà quindi prescritto anche come farmaco chemio-preventivo.

1981


Inizia l’era della chirurgia conservativa

Sul New England Journal of Medicine viene pubblicato uno studio firmato da Umberto Veronesi, che dimostra come la quadrantectomia (un approccio di chirurgia conservativa che punta a rimuovere solo la porzione di seno affetta da tumore), combinata a radioterapia, non implichi differenze per quanto riguarda sopravvivenza e frequenza di ricadute delle pazienti rispetto alla mastectomia (la rimozione completa del seno). Si apre così una nuova era in oncologia: le cure iniziano a colpire la minore porzione possibile del corpo per minimizzare l’invasività tutelando al contempo l’efficacia del trattamento, a vantaggio del recupero fisico e psicologico del paziente.

1984


Scoperta la proteina HER2, una firma di molti tumori al seno 

Nel 1984 si scopre che circa il 20-25% dei tumori del seno presentano alti livelli della proteina HER2, e che questi tumori sono spesso associati a una prognosi infausta. Questa osservazione permetterà di mettere a punto, nel 1998, un anticorpo monoclonale in grado di colpire specificamente HER2, consentendo di trattare efficacemente (come nel caso dei tumori ER+) questo sottotipo di tumori mammari.

1994-95


Tumori ed ereditarietà: BRCA1 e 2

Vengono identificati i geni BRCA1 e 2, le cui mutazioni aumentano di molto il rischio di sviluppare tumori al seno, alle ovaie e ad altri organi. Queste mutazioni possono essere trasmesse per via ereditaria: sono stati quindi messi a punto i primi test genetici per verificarne la presenza nel proprio corredo genetico; in questo modo gli individui con una storia familiare caratterizzata da numerosi casi di tumore possono scegliere se e come intervenire in termini di prevenzione.

2006-2018


Un vaccino contro i papillomavirus

Viene commercializzato l’unico altro vaccino (oltre a quello per l’epatite B) in grado di prevenire un’infezione virale e, con essa, lo sviluppo di tumori: si tratta di una formulazione in grado di proteggere contro due ceppi di papillomavirus (HPV), agente causale del tumore alla cervice uterina, nonché dei tratti genito-anali e oro-faringei. Questo vaccino verrà poi seguito nel 2009 da un vaccino contro 4 ceppi di HPV e, nel 2018, da un vaccino contro 9 ceppi, consentendo una protezione dai tumori causati da HPV quasi totale.

1981 - Inizia l'era della chirurgia conservativa

Quarant'anni fa Umberto Veronesi introdusse la quadrantectomia, una nuova tecnica chirurgica che preserva il seno in caso di tumore; un cambiamento epocale, che ha indirizzato la cultura oncologica mondiale in più di una direzione.

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